San Ghetto Martire - Lettera Aperta al Sindaco Manfredi
Lettera aperta al Sindaco della Città di Napoli
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Illustrissimo Sindaco del Comune di Napoli, Gaetano Manfredi,
dubito mi conosca: sono San Ghetto Martire - Santo Protettore delle Periferie, nato a Scampia 17 anni orsono dalla creatività della comunità del luogo, capitanata dal GRIDAS - Gruppo risveglio dal sonno, che mi creò per avere qualcuno a cui votarsi dato che le istituzioni da sempre ignorano le istanze provenienti dalle periferie di ogni dove. Mi pregio, infatti, di essere il protettore di tutte le Periferie del Mondo accomunate dalle stesse problematiche e dalla stessa mal-gestione dei governanti di turno.
Mi giunge voce, da più parti (in verità non solo Napoli ha attenzione sulla vicenda, non solo l’Italia, ma anche dall’estero si accorgono che qualcosa non va per il verso giusto…tutti sono in allerta per le sorti del GRIDAS), che sono ormai due mesi che il GRIDAS Le ha chiesto udienza: un incontro per potersi semplicemente presentare al “Primo Cittadino” della Città di Napoli, per poter raccontare la propria storia, le proprie attività e arrivare alla narrazione degli ultimi 12 anni di vicende “burocratiche” che mettono a rischio il suo sereno operato per il riscatto di un quartiere fin troppo vessato e di una città che non se la passa troppo bene.
In 12 anni, Le posso assicurare che i miei principali protetti (non per niente: ma mi hanno creato loro!) ne hanno accumulata di esperienza in campo amministrativo, giuridico, “cavillare”…saprebbero darLe di certo qualche buona dritta per uscire da questo empasse paradossale in cui, con la Sua amministrazione, rischia di impelagarsi: già due giunte che l’hanno preceduta non sono riuscite a venire a capo di questa vicenda paradossale quanto, sembra, complicata…due mandati del Sindaco De Magistris e, prima ancora, il pur solerte intervento della Sindaca Jervolino nulla hanno potuto dinanzi a una burocrazia ottusa e non attenta alle esigenze della cittadinanza attiva.
Certo la Sua Giunta si è messa proprio di impegno a far incazzare tutta la società civile di questa nostra martoriata città, tutti i luoghi che in questi anni di pandemia, ora di guerra, hanno tenuto in piedi i margini della società abituati come sono da sempre a sopperire all'assenza totale di politiche sociali adeguate. La periferia non è solo ai margini delle grandi città, ma vi si insinua dentro...modestamente ne so qualcosa: io proteggo tutti i derelitti del libero mercato.
Era rimasta la Cultura a riaccendere la speranza di una visione diversa del mondo cui appigliarsi per ritrovare la strada e la voglia di vivere, ma ecco che volete precluderne l'accesso a chi non se la può permettere economicamente. I soldi, sempre i soldi al centro, come se si mangiassero i soldi! Io lo so bene: sulla Cultura non si mangia! I mie creatori mi hanno donato gratuitamente agli ultimi, tutti gli ultimi, per dargli voce perché da sempre sono inascoltati. E, infatti, è mai possibile che in due mesi nessuno del Suo staff abbia trovato il tempo di rispondere a una mail, poi a una pec, pure per dire: "Ci dispiace, siamo impegnati a s-vendere la Città, non vi possiamo incontrare". Nulla. Silenzio totale. Nemmeno a un Santo come me si addice un simile comportamento, ne va delle più banali regole di educazione che si insegnano a scuola...già la scuola...lasciamo perdere, altra voce di “s-vendita”, a Scampia sono decenni che aspettiamo l’Università.
Se li incontraste, questi ormai vecchietti del GRIDAS, sapreste che non chiedono proprio niente, difficile da credersi, lo so, ma sono fatti proprio così...si vergognano perfino di fare la colletta per pagare l'avvocato allo IACP….
Loro sì, Le saprebbero indicare la via...saprebbero farLa appassionare alla storia della Città come lo sono loro. Io, fossi in Lei, li inviterei a un bel tavolo: Comune, Regione, ACER e GRIDAS per ascoltarli e trovare insieme una soluzione al "problema"…ché mica vorrà risolverlo da solo?
L’ho ascoltata esprimersi in loro sostegno, allora orsù, li convochi per ascoltarli.
Oggi è il mio compleanno: sono stato santificato il 1° maggio del 2005, dopo la faida di Scampia che accese i riflettori sul quartiere ma senza affrontarne a fondo le sue problematiche, senza trovare soluzioni lungimiranti…mi faccia questo regalo: li convochi e li stia ad ascoltare. Con 40 anni di esperienza alle spalle sapranno raccontarLe aspetti della Città che forse nemmeno immagina esistano, sarà un arricchimento reciproco, come lo è ogni confronto diretto, fatto guardandosi negli occhi.
Mi prometta, almeno, che ci penserà.
Questo è solo l'umile consiglio di un Santo...un Santo di cartapesta, un po' acciaccato (ché mi hanno smontato sano sano pur di farmi arrivare in cima al Parco Sociale dei Ventaglieri per il 25 aprile dei presidi culturali e dei beni comuni!)...ma pursempre un Santo!
Con l’umiltà che si addice a un Santo di Periferia,
La saluto con cordialità,
San Ghetto Martire - Santo Protettore delle Periferie.
P.S.: Perdoni la lunghezza, ma noi in periferia siamo abituati a non parlare (tanto non ci ascoltano) anche perché siamo troppo impegnati a lavorare dal basso per migliorare le nostre e le altrui sorti, ma quando parliamo…abbiamo un po' di cose da dire.
Scampia, Napoli, lì 1 Maggio 2022.