La casa è un diritto
26 giugno 1994.
Mural anti G7 ad Acerra (Napoli) “La casa è un diritto”.
Testo illustrativo
Nell’ambito delle iniziative del coordinamento antivertice “Il Cerchio dei Popoli” si sono realizzati dei murales per comunicare alla gente comune come andava vista la cosa (il “G 7”), quali le responsabilità dei SETTE CHIAVICI PIÙ UNO STRONZO, per lasciare una traccia, più durevole della passerella napoletana dei “sette grandi”, che aiutasse a pensare e a riflettere.
Dei murales a Napoli, soprattutto perché qui c’è il GRIDAS, il più prolifico gruppo di muralisti del mondo: centotrenta murales realizzati in tredici anni, in giro per l’Italia, nella più completa indifferenza dei cosiddetti “intellettuali”, anche se “compagni”!
Fare un mural significa utilizzare una forma d’arte popolare perché sottratta alla speculazione economica, e comprensibile ai più, come strumento di comunicazione politica: avere l’occasione di contattare la gente comune, incuriosita dal fatto che si stia dipingendo un muro, e poterci parlare, dire perché lo si fa, che senso ha, perché quelle immagini, a che serve, come la vedete voi, ecc.
È una maniera efficace e comprensibile di comunicare contenuti politici significativi in maniera coinvolgente, e perciò efficace, certo molto più utile della diffusione di volantini partoriti con grande travaglio, concettosi e scritti fitti fitti, che nessuno legge, tipici della sinistra “più sinistra” e perciò più lontana dalla mentalità e dagli interessi della gente comune.
Lo scopo è stato pienamente raggiunto, ma c’è stata una serie di fatti, provocati dalla realizzazione dei murales, che fanno preoccupare, o sbellicarsi dalle risa, o, se si vuole, sconvolgono per la loro assurdità (incredibili, ma veri!).
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Il quarto mural si è fatto ad Acerra, al Rione Gescal, via B. Buozzi, con la gente del posto, gli occupanti in lotta “storica” per la casa: ci sono le lumache, che la casa se la portano sempre appresso, e la figura centrale di un capitalista che, a sinistra di chi guarda, distribuisce casette, come fossero zuccherini, avendo preso possesso delle case grandi e confortevoli che abbranca con l’altro braccio, dipinte attorno ad una finestra. A destra c’è, invece, una folla di persone senza potere, compreso un extracomunitario (un curdo?) che le case se le costruiscono insieme: “LA CASA È UN DIRITTO, NON UN REGALO DI CHI COMANDA!”.
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Estratto da I murales "anti G7" del GRIDAS: una storia tutta da ridere